P. PANTALEONE PALMA E’ TORNATO NELLA SUA TERRA

Venerdi 19 aprile si è compiuta la traslazione delle spoglie mortali di P.Pantaleone Palma ,  santo sacerdote, infaticabile e generoso braccio destro di Sant’Annibale M. Di Francia, nella “sua casa di Oria” che per molti anni ha diretto e vivificato con il suo apostolato. Nel Santuario di Sant’Antonio ha ricevuto i dovuti onori con una solenne concelebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo di Oria Mos. Vincenzo Pisanello, dal Superiore Generale dei Rogazionisti P. Angelo Mezzari, dal superiore provinciale della provincia centro sud P. Angelo Sardone e dal direttore della casa di Oria P. Antonio Fabris. Concelebranti numerosi sacerdoti rogazionisti provenienti da diverse case italiane e sacerdoti diocesani. Abbiamo apprezzato e condiviso l’iniziativa di S. E. d’ autorizzare la celebrazione con i paramenti bianchi, non considerandola un rito funebre, ma una solenne festiva celebrazione per il santo sacerdote sicuramente nella gloria del paradiso” così si è espresso P. Antonio Fabris nel ringraziare il vescovo. Erano presenti anche i pronipoti del P. Pantaleone, Rocco Palma, Vita Caroli e Angelo Palma,  provenienti dalla vicina Ceglie Messapica, città nella quale è nato. Presente anche la Madre Generale delle Figlie del Divino Zelo ed un folto gruppo di Ex Allievi Rogazionisti che da tempo attendevano questo evento. Al termine della celebrazione Eucaristica le spoglie sono state momentaneamente trasferite al cimitero di Oria  nella cappella gentilizia dei Rogazionisti in attesa del completamento dell’iter burocratico che consentirà la definitiva traslazione nel Santuario di Sant’Antonio.

Rocco Palma, Vita Caroli, Angelo Palma pronipoti di P. Pantaleone Palma

L’omaggio del Vescovo di Oria S.E. Mos. Vincenzo Pisanello

 

P. Pantaleone Palma nasce a Ceglie Messapica (BR)  il 15 aprile de 1875 da Lorenzo Palma e Maria Crocifissa Salonna.  Famiglia benestante che vantava tra gli ascendenti  sacerdoti, uomini d’ingegno e musicisti.

Fu battezzato due giorni dopo la nascita presso la parrocchia Maria Immacolata. Per la sua formazione fu decisivo l’esempio della mamma , donna di grande fede che gli permise di maturare la sua vocazione al sacerdozio.  Entrò nel seminario vescovile di Oria  nel 1887 e si distinse  per doti di grande bontà, versatilità e disciplina che gli permisero di guadagnarsi la fiducia di compagni e superiori. Brillante negli studi, conseguì la maturità classica da privatista  e dichiarato maturo nella prima sessione d’esame.

Fu ordinato sacerdote  il 30 luglio 1899. Fu destinato dal  vescovo di Oria, Mons. Gargiulo, ad insegnare presso il seminario diocesano profondendo il proprio impegno per la formazione dei futuri sacerdoti.

Per meglio qualificare il suo impegno di formazione, chiese ed ottenne dal Vescovo il permesso d’iscriversi presso l’Università di Stato per conseguire la laurea in lettere e filosofia giungendo al quarto anno di studi accademici. A questo punto l’illustre sacerdote Vincenzo Lilla di Francavilla Fontana(BR) , docente di Filosofia del diritto presso l’università di Messina, lo convinse a trasferirsi  presso il prestigioso ateneo per  concludere il suo corso di studi. Tramite il Lilla incontro il Can. Annibale M. Di Francia che lo accolse presso la sua casa quale inquilino studente.  Il giovane Don Pantaleone  scelse  il  Can. Di Francia quale suo confessore e direttore spirituale. Questa comunanza convinse  il nostro a chiedere al Santo Sacerdote Di Francia di entrare a far parte della Congregazione dei Rogazionisti e vi entrò profondendo il massimo delle sue forze fisiche e spirituali per la diffusione della Congregazione e la costituzione di nuovi istituti. In seguito al terremoto di Messina del 1908 che distrusse la città, il Can. Di Francia trasferì in Oria le sue opere maschili e femminili di Messina e qui il P. Palma giganteggiò per impegno, sacrificio e dedizione per la sistemazione della nuova comunità procurando tutto il necessario per la sua sopravvivenza. Egli contribuì con il suo ingegno alla costituzione  dei laboratori di calzoleria, falegnameria, tipografia, concerto bandistico e scuola di ricamo per le ragazze  che con la loro produzione contribuivano al sostentamento degli istituti maschili e femminili. Il Di Francia trovò nel P. Palma il suo braccio destro, concreto ed operativo cui affidare gli incarichi più delicati deputandolo alla fondazione di nuovi istituti e la sua fiducia fu talmente grande da nominarlo erede universale alla sua morte.  Questo, probabilmente, suscitò  la gelosia in alcuni suoi confratelli e sorelle congregati che gli rivolsero accuse con  infamanti calunnie di carattere amministrativo e morale. I fatti finirono per interessare la Congregazione dei Religiosi che dopo alterne vicende e dopo un processo durato un anno condannò ingiustamente e nonostante anche le ritrattazioni degli accusatori,  P. Palma con la dimissione dalla Congregazione, la secolarizzazione, la sospensione dai sacramenti e l’obbligo di soggiorno e segregazione presso la Scala Santa in Roma.

Padre Palma accettò contrito la sentenza  ed iniziò il suo calvario nel cui percorso si evidenzia la grandezza dell’uomo  e la sua incondizionata fede. Così scrisse alla sorella durante la sua detenzione:” non ti affliggere per me. Iddio non abbandona mai nessuno di quelli che confidano in Lui. Ora ti posso assicurare che Nostro Signore se da una parte mi ha messo alla prova, dall’altra mi da ogni giorno delle grazie proprio straordinarie…il Signore proprio giorno per giorno provvede per me”. Del periodo di permanenza alla Scala Santa dove morì il 2 settembre 1935  numerose ed autorevoli sono le testimonianze della sua santità di vita ed altrettanto numerose le richieste di alti prelati per la sua riabilitazione. Il 3 settembre 1935 così scrisse P. Beschin suo confessore:”Chi visse tutta la sua vita per l’assistenza degli altri non trovò assistenza per se; chi procurò agi e cure per migliaia di orfani non trovò agi e cure per se; chi predilesse la carità, la virtù, la giustizia, non trovò carità, virtù, giustizia per se né in vita, né in morte. Si è in attesa, ora, dell’apertura della causa di canonizzazione.

(per ingrandire cliccare sull’immagine)

                               

 

 

La celebrazione e la benedizione delle spoglie

 

 

Il popolo                             I concelebranti

 

 

I superiori generali con il Vescovo

http://youtu.be/8xZDF5Hu1xk

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