85° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI P. PANTALEONE PALMA: UNA VITA AL SERVIZIO DEI POVERI, MORTO IN FAMA DI SANTITA’

DSC_0031Ricordiamo oggi la nascita al Cielo di P. Pantaleone Palma ( 02/09/1935) primo e massimo collaboratore, braccio destro di Sant’Annibale M. Di Francia. Collaborò con Sant’Annibale offrendo la propria vita, la propria scienza, tutto se stesso per  la erigenda  Congregazione Rogazionista e anche per quella del le Figlie del Divino Zelo. Figlio prediletto di Sant’Annibale al punto da eleggerlo suo erede universale.

DSC_0153Nacque a Ceglie Messapica  15/04/1875 Da una famiglia benestante e molto religiosa all’interno della quale maturò la sua vocazione al sacerdozio entrando nel Seminario vescovile di Oria nel 1887 dove si distinse per  le sue doti di bontà, intelligenza versatilità e disciplina. Fu ordinato sacerdote  il 30/07/1899 e fu subito destinato all’insegnamento presso il Seminario Vescovile. Per questo motivo fu necessaria una qualificazione accademica negli studi e filosofici e letterali.  Si iscrisse presso l’Università  di Stato in Messina. Qui fu ospitato dal Can. Annibale M. Di Francia presso le casette Avignone, quartiere dal degrado fisico e morale incredibile, dove quest’ultimo aveva iniziato un’opera di redenzione e aiuto a poveri ed orfani.  P. Palma s’innamorò delle attività e dell’opera del Di Francia fino a rivedere le sue scelte di vita e decise di abbracciare la povertà  ed il carisma del Rogate e divenne fedelissimo collaboratore di Sant’Annibale Maria Di Francia. Spese tutte le sue energie al servizio della Congregazione collaborando alla sua nascita ed espansione in varie regioni italiane  con duro lavoro, grandi sacrifici, povertà,  preghiera e grande fede nel Signore spendendosi senza riserve fino ad ammalarsi. In seguito al terremoto del 1908 che distrusse Messina,  fece ritorno  in Oria insieme a Sant’Annibale, ricoverando gli orfani scampati al terremoto presso l’antico convento degli  Alcantarini, ” San Pasquale ” per gli oritani, e qui contribuì, passando per  la questua di casa in casa, al sostentamento degli orfani e confratelli e dandosi un gran da fare per la ristrutturazione ed ampliamento della nuova dimora.

Alla morte del Fondatore  P. A.M. Di Francia, seguì la lettura del testamento con il quale il Santo Fondatore nominava P. Palma erede universale ed esecutore testamentario di tutti i suoi beni.  Questo ingenerò nei  confratelli e consorelle non pochi risentimenti fino a formulare accuse infamanti e calunniose nei suoi confronti. Queste accuse furono portate davanti alla Congregazione del  Santo Ufficio (Tribunale Ecclesiastico) che, in seguito ad un processo sommario e lacunoso di testimonianze, condannò P. Palma alla sospensione ” a divinis” e alla segrezazione presso la  Scala Santa a Roma dove trascorse circa tre anni in sofferenza e malattia, ma con grandissima fede in Dio. Così scriveva a sua sorella Giacinta l’ 11/09/1933 “Ora ti posso assicurare che Nostro Signore se da una parte mi ha messo alla prova, dall’altra mi da ogni giorno delle grazie proprio straordinarie. Il Signore proprio giorno per giorno provvede per me….Giammai come adesso mi sono sentito attaccato all’Opera, per la quale ho lavorato trent’anni. Spero che il Signore per sua Misericordia, e anche in vista di qualche fedeltà di chi sta alla prova del cuore rassegnato, la solleverà meglio di prima.”

Papa Pio XI, in seguito al ricorso di alcuni Vescovi che l’avevano conosciuto e resosi conto delle anomalie processuali,  accordò il permesso di tornare a celebrare la Santa Messa a partire dal 06/08/1935, segno inequivocabile di riabilitazione. Ne fu felice e così scrisse a P. Camillo Ruggeri: “Con l’aiuto del Signore dopodomani dirò la Santa Messa. Dunque ne sia lodato assai il Signore e vedete che questa è  grazia  grande.. A nostro Signore tutto è facile. Egli in un momento cambia ogni cosa.”

La sua già compromessa salute peggiorò sempre di più ed il 02/09/1935 volò alla casa del Padre Celeste con fama di santità testimoniata da quanti nel tempo della sua dolorosa  segregazione l’avevano conosciuto.

DSC_0015Gli Ex Allievi pregano perché il Signore presto possa concedere la grazia dell’introduzione della causa di canonizzazione. Dal 12/09/2015 P. Palma, a spalla degli Ex Allievi di Oria, entrò solennemente nel Santuario di Sant’antonio di Padova in Oria dove ora riposa nel luogo che tanto aveva amato.

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